Romantica Boemia : 5 giorni oltre Praga

Romantica Boemia: 5 giorni oltre Praga

Ci sono regioni sparse negli angoli della vecchia Europa che per un motivo o per l’altro hanno varcato i confini nazionali e sono rimaste nell’immaginario collettivo ispirando viaggi ed itinerari. Forse l’esempio più lampante è la Cornovaglia.  Poco sappiamo sull’appellativo delle altre contee inglesi eppure questo lembo estremo del Regno Unito riesce a sconfiggere i pregiudizi sul cattivo meteo della terra di Albione.

E in questo ristretto club  vorrei includere altre regioni: l’Andalucia dal caldo inverno in Spagna, la Bretagna e la Loira con i suo castelli fiabeschi  in Francia , la Sassonia in Germania salendo fino alla Lapponia in Finlandia. Regioni quasi onomatopeiche la cui pronunzia stimola l’enzima della voglia di viaggiare zaino in spalla. Ed io ci metto pure la Boemia.

Provate a dire “ questa estate sono andato in Boemia” invece di “Repubblica Ceca”  se qualcuno ve lo chiedesse; risuonerebbe diversamente  alle vostre orecchie  e ancora di più al vostro interlocutore. Nessuna regione sta nel cuore della mappa del vecchio continente  come la Boemia. Contraddistinta dalla presenza di una delle città più visitate al mondo come Praga che ne calamita l’attenzione  eclissando  tutta l’armonia delle sue colline e dei suoi castelli sparsi  intorno, la Boemia è molto di più.

Dalle sue terme di Karlovy Vary , alla storica Plzen famosa per le sue birre ed infine alle verdi colline del sud. Ed è qui che mi sono diretto per rivedere  dopo quasi 20 anni uno dei gioielli più splendenti di tutto il vasto territorio  che una volta stava al di la della cortina di ferro: Cesky Krumlov.  Ho volutamente escluso Praga per dedicarmi e tornare sulle tracce di un mio viaggio in treno che feci per raggiungere il Baltico dall’Ungheria nel 2005 quando il mio smartphone era una cartelletta di fogli con gli orari delle ferrovie di tutti i posti da attraversare. Quant’è facile viaggiare ora!

Cesky Krumlov

Talmente bello da sembrare irreale questo borgo ha tutti i crismi per poter sembrare d’esser uscito dalla matita di Walt Disney o dalla penna di Hans Christian Andersen.  Un borgo completamente decorato con le sue stradine acciottolate,  incastonato nell’ansa di un fiume che scorre in una vallata dominata da un poderoso castello, nel quale addirittura  vivono anche degli orsi!!! A questo borgo ho dedicato 3 notti (anche perché non avevo voglia di correre) arrivando in bus da Praga in una soleggiata giornata dell’agosto di 3 fa mesi con quella sensazione che ti pervade ascoltando la tua playlist ed osservando fuori  dal finestrino  dolci colline percorse 20 anni orsono cercando di convincermi che non siano passati così velocemente.

Un ostello sul fiume

Hostel Marlin: La scelta di questo simpatico ostello è dipesa esclusivamente da un fatto. Quel suo balcone in legno che si affaccia direttamente sul fiume.  Non appena ho visto questo luogo ho immaginato colazioni e tramonti da godendomi la luce dell’alba e del tramonto con un buon caffè e la Lonelyplanet appoggiata sul tavolo. E manco farlo apposta c’era una caffetteria (l’unica) Italia.  E’ cosi fu. Dopo aver fatto il checkin, gettato lo zaino sul letto , mi sono fatto un bel caffè e mi sono seduto guardando il fiume.  Perché un viaggiatore solitario  ha bisogno di questi momenti, gesti  L’arrivo in questo luogo mi mise subito di buonumore cancellando quel sottile velo di malinconia perpetrato durante il viaggio in bus.

Un castello con gli orsi

Imponente. Costruito nel XIII secolo su uno sperone roccioso per volere della potente famiglia Rosenberg  , si sviluppa su un’area di oltre 7 ettari all’interno dei quali sono accolti ben 40 edifici, 1 giardino e 5 cortili.  Durante la sua plurisecolare storia passò poi sotto la proprietà di altre 2 famiglie nobili come gli Eggenberg e gli Schwarzenberg che ne diedero l’aspetto attuale in stile barocco. 

Quest’ultimi però dovettero scappare negli Stati Uniti nel 1939 per sfuggire alle persecuzioni nazisti e videro confiscato il castello insieme a tutti i loro beni immobiliari nel 1947 dallo stato cecoslovacco con un’apposita legge (Legge Schwarzenberg).  Nel fossato del castello sono allevati e vivono degli orsi sin dal XIV secolo . La ragione risale ad una “parentela” vantata  con la famiglia Romana degli Orsini

Il castello merita davvero una giornata completa per la visita sia per la visita degli appartamenti (visita guidata in inglese- Tour nr 1 Rinascimentale) che si concludono con la stupefacente sala da ballo che fu decorata in soli 6 mesi da un artigiano con curiosi dipinti allegorici. Vi giuro che nei miei 25 anni di viaggi è una delle più belle mai viste. La stessa sala si collega poi tramite un corridoio sospeso coperto (visibile anche dal centro del villaggio) ad un luogo più unico che raro al mondo.

Il Teatro Barocco: costruito completamente in legno nel 1680 ed è arrivato intatto al 100% ai giorni nostri con le scenografie , macchine e costumi originali e perfettamente conservate. L’unico altro esempio sopravvissuto fino ai giorni nostri  ancora presente in Europa si trova ad Drottningholm in Svezia.  Tutti gli altri sono rimasti vittima di incendi dovuto all’uso di candele per l’illuminazione. Questo teatro è veramente stupefaciente. Durante la visita guidata vengono ancora mostrate in azione le macchine per gli effetti speciali e come vengono cambiate le 13 scenografie originali in pochi secondi.

Sostanzialmente potete dividere la visita in 4 parti seguendo questo ordine: Appartamenti reali (10 circa), teatro barocco (ore 13), Giardini e la Torre  con una sosta nel piccolo bar situato dopo il teatro che gode di una vista spettacolare sulla paese.

Per le vie del borgo

Abbandonato il castello qui il discorso si fa ingarbugliato. Un dedalo di vie più o meno strette e decorate. Non troverete un metro di asfalto. Ma la matassa si sbroglia facilmente; perdetevi tra le sue stradine e vi ritroverete facilmente. Se non ci credete guardate il mio video qui sotto!

Fondamentalmente il punto di partenza è la piazza centrale (Namesti Svornosti letteralmente piazza dell’Armonia) con la sua pianta quadrata circondata da casette colorate con al centro la Fontana della peste (1716) dove come potrete facilmente intuire si trova anche il Municipio con la sua facciata decorata dagli stemmi degli Eggenberg e Schwarzenberg e il Museo delle Torture. Il mio itinerario poi prosegue verso la Chiesa di San Vito attraversando poi il punto più verde di Cesky Krumlov. Il parco adiacente il fiume. Qui l’atmosfera si fa veramente graziosa.

Lungo le vie della Vltava  troverete una serie  di bar e ristorantini ma se volete proprio assaggiare della carne come si deve c’è un solo nome:  Krcma Svaltava. Ci andai 18 anni e fa e per ricordarmelo ancora qualcosa vuol dire.  Ricordatevi però di prenotare altrimenti difficilmente troverete posto. Sarete pervasi quando entrerete e il profumo della carne sul camino salirà per le vostri narici. Se non ci credete guardate il il video dal mio canale Youtube.

Cesky Kurmlov: la piazza centraleDCIM100GOPROGOPR7862.JPG

Monastero dei Minoriti:Situato quasi di fronte al castello , con un gradevole giardino . Fondato nel 1350

Museo Egon Schiele: controverso e discusso pittore visse qui per diversi anni. Famoso o famigerato a seconda di come lo si voglio interpretare per le sue opere di una sessualità cruda, spesso raffiguranti corpi contorti e autoritratti.

Museo del commercio (Museum Obchodu): In questo piccolo museo praticamente vi sembrerà di entrare in una merceria di inizio 900 con un commesso vestito di tutto punto. L’ingresso è gratuito

Latran: Il centro storico di Cesky Krumlov è diviso in due parti collegate dal Ponte Labenizcky:Latran è la parte che si trova a sinistra del fiume dal lato del castello , dove viveva la servitù .  Partendo dal ponte salirete fino al castello o proseguirete fino alla zona dei birrifici. Un universo di colori e decorazioni alle quali non potrete rimanere indifferenti.

Uno dei cortili del castello

Le birre a Cesky Krumlov: Per chi ama la birra questa nazione è una sorta di terra promessa , forse l’unica che si può paragonare al Belgio. A Cesky Krumlov la tradizione della birra risale al 1250 ma fu con i lavori idraulici del 1561 che fu resa disponibile un’acqua potabile di migliore qualità che viene usata tutt’oggi.  Il birrificio Eggenberg e lo storico birrificio di Cesky Krumlov  situati lungo il fiume placheranno la vostra sete.

La stupenda sala da ballo del castello

Cesky Budejovice

Ammaliati dalla bellezza di Cesky Krumlov questa città con la piazza più grande della Repubblica Ceca potrà sembrarvi un po anomina ma in realtà è anche un buon punto di appoggio per alcune escursioni interessanti. La piazza (dove purtroppo permettono ancora alle auto di girare) con un bellissimo municipio  in stile rinascimentale del  1555 e ristrutturato poi in stile barocco nel 1731   è la più grande della Repubblica Ceca (133 mt per lato) ed attorno ad essa si svluppa un labirinto di viuzze strette e tortuose che insieme alle due torri medioevali e il canale Mlynska Stoka invitano a piacevoli passeggiate

Questa città è ’ la patria della birra Budwar che non è altro che il marchio originale della Budweiser (Budweis è il nome tedesco di Buejovice) con cui sono in causa da altro 100 anni in quanto dal XIX sec i fondatori della fabbrica di birra statunitense Anheuser-Busch apposero il marchio Budweiser sulle loro bottiglie (Il nome Budvar era evidentemente sinonimo di buona birra). Una visita alla fabbrica della birra che si trova a 3 km dalla piazza è doverosa se vi siete fermati in questa città (portatevi un maglione perché in alcune sale fa freddo).

Dopo 3 giorni a camminare però i miei piedi cominciavano ad arrancare e così ho oziato un po per le vie del centro baciato da un sole spaccapietre. Essendo domenica non c’era un gran che (qui  già molti negozi chiudono al sabato pomeriggio) e dopo una bella mangiata all’ex mercato centrale il Masne Kramy  con goulash e scarpetta  prima di tornare in Italia me ne sono andato a visitare il castello bianco di Hluboka nad Vltava.

Hluboka Nad Vltava

Non avevo mai visto un castello bianco: spinto dalla curiosità e dalle foto il lunedi mattina prima di tornare a Praga presi un bus in direzione di questo villaggio. L’aspetto originale lo dobbiamo  a Joahn Von Schwarzenberg che nel 1840  di ritorno da un viaggio in Inghilterra con la sua consorte ne ordinò la ristrutturazione seguendo lo stile del castello di Windsor.   Un pezzo di Inghilterra vittoriana nel cuore della Boemia . La costruzione ha indubbiamente il suo fascino e sembra la metà perfetta per incorreggibili romantici. La vista di 11 torri bianche fa veramente effetto. Devo aggiungere anche che gli appartamenti interno non sono da meno con le loro pareti in legno finemente intarsiate e i soffitti a cassettoni. Purtroppo non è possibile fare foto ma la visita guidata fu veramente dettagliata e sono stati  10 euro spesi bene.

Il castello era di proprietà come quello di Cesky Krumlov degli Schwarzenberg ai quali fu sottratto nel 1947 . Negli elementi decorativi ricorre infatti il loro macabro stemma: un corvo che gli occhi a un turco, un’immagine che stride con il carattere romantico dell’edificio.

Per completare il viaggio

Se proprio vi avanza tempo e  volete proprio rendere indimenticabile il vostro viaggio e calcare la mano col fiabesco ecco alcune chicche nei dintorni di Praga:

Castello di Karlsteijn(1348): la gita più classica fuori Praga (30 km)e anche la più gettonata. Quindi fate voi.  Si vanta a buon titolo di essere il più bel castello della Repubblica Ceca. Abbarbicato su un sperone di roccia prominente sul fiume Berounka  fu costruito infatti come sistema difensivo. Al castello si accede  (dopo una camminata in salita di 20-30 minuti) solo tramite una visita guidata in inglese.Usciti dal castello una passeggiata tra le vie del paesino completerà la vostra giornata. Si arriva in treno dalla stazione di  Praga-Smichov

Castello di Konopiste: fu il castello dell’Arciduca Francesco Ferdinando il cui assassinio diede il via alla I Guerra Mondiale. L’arciduca lo acquistò nel 1887  e testimonia le sue grandi passioni. La caccia (si narra che uccise fino a 300mila animali) e  San Giorgio .  All’interno dei suoi giardini viene allevato poi un rara specie di orso: l’Himalayano caratterizzato da lunghe orecchie.

Kutna Hora: nel suo periodo di massimo splendore questa pacifica cittadina rivaleggiava con Praga.  Questa città ora Patrimonio UNESCU fu la sede della zecca reale nel 1308 quando Venceslavo II chiamò dei maestri artigiani fiorentini per la coniatura delle monete. Se non avete paura del macabro visitate l’ossario di Sedlec. Qui le ossa di 40000 persone furono usate per creare delle composizioni artistiche.

Come arrivare

CESKY KRUMLOV/CESKY BUDEJOVICE: Dall’Aeroporto di Praga prendete lo  Shuttle Bus (5 euro) che vi porterà direttamente davanti alla stazione centrale di Praga (platform 4) e da qui con Flixbus (scariate l’app e prenotate direttamente) prendete il bus per Cesky Krumlov e/o Cesky Budejovice.  Flixbus è un po la Ryan Air dei viaggi in bus e permettere di raggiungere più facilmente città non servite da aeroporti.

HLUBOKA NAD VLTAVOU: dalla stazione dei bus di Cesky Budejovice situata sopra il centro commerciale Albert partono  i bus diretti (30 minuti)

Il Tour de France 2024 sulla strade della Via Romagna

La via Romagna : storia e sapori sulle strade del Tour de France 2024

C’è un ricordo affettivo e indissolubile che mi lega a queste terre della Romagna e che in un certo senso ha segnato la mia vita. Risale al 1995 quando da giovane teenager pochissimi giorni dopo aver preso il diploma di maturità in ragioneria partii per la mia prima vacanza con gli amici. E dove avrebbero potuto andare dei ragazzi Italiani   senza un cellulare nell’era in cui internet era una chimera a 56 k  di velocità? Riccione. Fu proprio qui che comprai il mio cappello in una bancarella per 50mila lire   senza sapere che mi avrebbe poi accompagnato nel resto della mia vita attraverso 65 nazioni.

Tour de France 2024

E dopo 28 anni quando sto per tagliare la boa del mezzo secolo di vita mi sono trovato a celebrare un evento storico proprio in queste terre. La Grand Depart del Tour de France 2024 il terzo evento sportivo al mondo dopo le Olimpiadi e i Mondiali di calcio che per la prima volta nella sua ultracentenaria storia partirà dall’Italia giungendo a Rimini al termine della prima tappa per poi partire da Cesenatico il giorno dopo incrociandosi su uno dei percorsi più belli e variegati d’Italia: La Via Romagna.

Io sullo sfondo e Bernard Hinault alla presentazione del Tour 2024 a Misano

Durante l’Italian Bike Festival che si è tenuto a Settembre  sulla Riviera Romagnola ho avuto il piacere di essere invitato alla seconda edizione European Media Cycling Contest insieme a diversi giornalisti e creators per la presentazione  delle 3 tappe Italiane del Tour  con la partecipazione di un monumento del ciclismo: Bernard Hinault, l’ultimo degli eroi capace di vincere ovunque a cavallo tra gli anni 70  e  80 . Tre tappe da Firenze, Cesenatico e Piacenza per celebrare il Bel Paese  e le terre dei suoi campioni vincitori del Tour: Bartali, Pantani e Coppi

L’evento si è svolto sul circuito di Misano Adriatico con Simona Ventura come madrina d’eccezione  per poi percorrere la parte finale della prima tappa insieme a questa leggenda vivente da Cesenatico fino a San Marino.  E’ stato  difficile non fissarlo in certi momenti avendo la consapevolezza di aver di fronte un uomo fuori dal comune. Immaginatevi di aver avuto di fronte un Maradona della bici. La curiosità di chiedersi cosa avesse dentro quell’uomo al di la delle doti fisiche viene naturale.

Che cos'è la Via Romagna?

La Via Romagna è un magnifico itinerario cicloturistico ad anello (Il primo in Italia permanente) che si estende per 460 km . Un misto di sensazioni  tra la salsedine dell’aria delle località balneari lungo la costa e i profumi e silenzi di  borghi, castelli, vigneti e foreste  dell’entroterra su stradine secondarie e filanti sterrati dal piacevole e scrocchiante suono   sotto le ruote  che gli amanti di questo sport conoscono benissimo.  Voglia di gravel a tutto spiano!!

Il percorso essendo ad anello vi permette di scegliere comodamente il punto di partenza più comodo . Si estende dal punto più a nord  rappresentato dalle Valli di Comacchio un’ambiente salmastro formatosi in seguito all’estinzione del ramo principale del Delta del Po dopo il terremoto di Ferrara del 1570 e da successive opere di bonifica  per passare nel raggio di pochi km all’antica capitale dell’Impero Romano: Ravenna . Non a caso è la seconda città d’Italia per estensione dopo Roma ,custode di capolavori Bizantini come la stupefacente  cripta sommersa della Basilica di San Francesco . Oppure deviando leggermente visitare la città più ciclabile d’Italia: Ferrara capace di rivaleggiare con Firenze in età rinascimentale.

Questa insieme a tutta la parte più pianeggiante è quella adatta a tutti anche per semplice escursioni giornaliere.  Ma la Via Romagna è in percorso che racconta tutto il suo territorio, la sua storia, la sua cultura ,la sua enogastronomia. (potete scaricare l’intero percorso e costruirvi il vostro viaggio scaricando il file gpx sul mio canale Telegram ) accompagnandolo anche tramite una serie di servizi come i 29 bike hotel del consorzio Terrabici.

Parliamo di un percorso che tocca 30 comuni e 20 luoghi tra borghi, rocche e castelli passando da luoghi dove la natura predomina come il Parco delle Foreste Casentinesi a cavallo dell’Appennino Tosco-Emiliano   premiato con la “Green List”  IUCN (International Union for the conservation of Nature) nel 2021 una sorta di Nobel per la Natura. Queste foreste in autunno sono diventano poesia. Un paradiso gravel 

Borghi e castelli sul percorso

Tra gli innumerevoli borghi  vi segnalo i seguenti:

Rocca di San Leo

 Sospesa tra cielo e terra nella sua storia millenaria la Rocca di San Leo
Una prima fortificazione fu costruita da Romani fu oggetto di contese e guerre fino al 1441 quando fu costruito il forte. Da qui si gode una incredibile vista fino al Mare Adriatico.Sicuramente una delle stupefacenti opere di architettura militare con il suo sperone roccioso proteso nel vuoto.

Rocca di San Leo
Rocca di San Leo

Repubblica di San Marino

 La Serenissima Repubblica: il Titano è la repubblica più antica del mondo. Le sue origini infatti risalgono al 301 DC ed incredibilmente è riuscita a mantenere la sua indipendenza fino ai giorni nostri grazie alla sua neutralità. Persino durante la seconda guerra mondiale offrì rifugio a 100mila solda durante il passaggio del fronte della Linea Gotica. Una tappa tra le sue mura è una salto nella storia. E’ la sensazione di entrare in un piccolo regno millenario.

San Marino
San Marino..trova l'intruso?

Sant'Arcangelo di Romagna

Romagna pura. Nessun borgo forse interpreta lo spirito romagnolo come Sant’Arcangelo di Romagna con la sua bellissima piazza Ganganelli e l’Arco di Clemente IV . Da qui passera il Tour l’anno prossimo. Oltre  troverete un mondo sottorraneo caratterizzato da ghiacciaie, granai e segrete vie di fuga. Il borgo fu fondato intorno all’anno mille periodo al quale fa riferimento l’antica Porta del Campanone Vecchio dalla quale si entrava tra le mura. 

Piazza Ganganelli a Sant'Arcangelo di Romagna

Pennabili

Il punto più a sud della Via Romagna. Immaginate un borgo in cima ad una collina circondato da campi e alberi che si scorge alla vostra vista in lontananza mentre pian piano vi avvicinate pedalando.  Un sorriso spunterà sul vostro viso . Per il resto dovrete solo entrare e godervelo; Pennabili è il borgo cantato da Tonino Guerra con la sua cattedrale di San Leone risalente al 500

Pennabili "La processione dei Giudei"

Brisighella

Brisighella è un borgo tra i più belli e particolari perchè si adagia ai piedi di 3 pinnacoli rocciosi sui quali sono stati costruiti la Rocca del XV sec, la Torre dell’Orologio e il Santuario
🍁Dove si trova? Nella Valle del Lamone al confine tra Emilia-Romagna e Toscana.
🍁Camminate  tra le vie del borgo tra strade coperte e sopraelevate come la Via degli Asini  chiamata così perchè un tempo dava riparo a questi animal

Brisighella la Via degli Asini foto di @Pradelliirmo

Porto Canale Leonardesco

A Cesenatico a pochi metri dal museo di Marco Pantani (dove potrete anche ammirare i quadri di Marco e se capita conoscere la madre , la Sig.ra Tonina) caratterizza il centro storico di Cesenatico con le sue imbarcazioni a vela , il museo della Marineria e l’ottocentesca pescheria. Difficile non essere tentati da un delizioso pranzetto in uno dei locali lungo il canale.

Cesenatico
La mia biga al Porto Canale Leonardesco

Bagno di Romagna

Bagno di Romagna: e non potevano mancare le terme. La località più estrema di questo itinerario Un piccolo borgo incastonato nell’appennino Tosco-Emiliano nel Parco Nazionale delle Foreste Casentinesi  uno dei parchi più belli d’Italia quando si parla di foliage  . Le sue acque termali che scorrono a 45 c permettono di viverla e di rilassarsi all’aperto 12 mesi all’anno.

Terra del Sole

Nell’entroterra romagnolo sorge questo borgo esempio di architettura militare del 500. Voluta da Cosimo de Medici a difesa dei confini con lo Stato Pontificio le sue mura che si sviluppano attorno conserva tutt’ora l’aspetto di città fortezza con i palazzi disposti simmetricamente che ne fatto un perfetto esempio di architettura militare.

Pianta della città

Rocca Malatestiana di Verucchio

Nota come Rocca del Sasso è una delle più grandi e meglio conservate fortificazioni malatestiane:  situata sul punto più alto del Sasso di Verucchio in Valmarecchia fu costruita da Sigismondo Malatesta nel 1449, permette la vista di un panorama che spazia dall’Adriatico alle più alte vette del crinale appenninico.

Rocca Malatestiana

Dormire in Riviera

C’è un elemento inconfutabile a mio avviso che ha caratterizzato il turismo in Romagna a cavallo del nuovo millennio. La capacità di sapersi adattare alle esigenze del mercato che non sono altro che i desideri della gente. Perché la gente vuole andare in vacanza. Una vacanza in Romagna non è più solo locali, spiagge e discoteche ma anche relax e attività  per famiglie e amanti dello sport come il nuovissimo Club del Sole di Riccione. Un nuovo concept  di hospitality che va oltre il camping. Non parliamo più di campeggi ma dei veri è propri villaggi come se fossero dei piccoli borghi con le loro stradine dotati di tutti i comfort e servizi .  La sensazione è quasi quella di vivere in un piccolo paesino.

Ho avuto il piacere di soggiornare al Lungomare Bike Hotel di Cesenatico una splendida struttura a conduzione familiare sul mare a misura di ciclista con un’attrezzata e capiente bike room capace di ospitare oltre 100 bici, spa e piscina riscaldata.

Come arrivare al Ghiacciaio Fellaria

Trekking al Ghiacciaio Fellaria

Una giornata che ricorderete

Era da tanto che volevo farlo ed ora sono felice di raccontarvi questa mia esperienza. Per passare giornate straordinarie tra le montagne di Lombardia  se ne possono indicare molti di posti bellissimi  ma uno è salito alla ribalta sopra di tutti negli ultimi anni ed è di costui che parleremo in questo articolo. Il ghiacciaio Fellaria e come arrivare.

Guarda qui il video del percorso completo

Clicca e guarda il percorso (puoi usare anche la visione velocittazata ora su Youtube) per renderti conto della reale difficoltà e scarica poi la traccia dal mio canale Telegram

Il Ghiacciaio

Questo gigante freddo che ansima sempre più sorge a 3500 metri in Valmalenco sull’Altipiano del Fellaria e scende verso 3 direzioni: il Ghiacciaio Palù che scende dal lato svizzero ed è visibile anche prendendo il Trenino Rosso del Bernina nel tratto tra Poschiavo e Sankt Moritz e il Ghiacciaio Fellaria diviso tra Est e Ovest dal Sasso Rosso; una volte le due lingue si riunivano verso la fine  . Ed è il lato est di questo ghiacciaio che è salito alla ribalta negli ultimi anni. Uno di quei luoghi  dove ti siedi ad ammirare e fai fatica ad andartene.

Il suo ritiro progressivo ha formato un lago glaciale dagli aspetti chiaramente islandesi e aggiungo io personalmente anche sudamericani se pensiamo al Perito Moreno.

Questo lago adagiato su una conca morenica si è formato  e continua ad ingrandirsi negli ultimi anni portando alla ribalta social  la Valmalenco come la vicina Val di Mello con l’altrettanto famoso Bidet della Contessa, cristallino laghetto formatosi da una frana nel 2009.  Il motivo è dovuto essenzialmente al fatto che scende ad altitudini inusuali per un ghiacciaio, rendendolo così accessibile anche a chi non ha capacità particolari in montagna; 2600 mt è veramente basso se pensate che il passo dello Stelvio è a oltre 2700 .  A metà del 1800 periodo in cui è iniziato l’arretramento dei ghiacciai alpini scendeva addirittura fino a 2100 mt. A memoria solo il Ghiacciaio Montasio in Friuli Venezia Giulia scende a quote più basse (1920mt) favorito però dalla sua posizione in perenne ombra.

Ammira e contempla in silenzio la bellezza di Madre Natura

Come arrivare al Ghiacciaio Fellaria

Questa escursione è un trekking di 13 km  con un dislivello di 650 mt tra sentieri e torrenti e solamente nell’ultimo tratto verso il lago dovrete farvi largo  un po tra le rocce. (scarpe da trekking necessarie , abbigliamento adatto e guardate il meteo prima). Il periodo consigliato è da giugno a Settembre. A giugno troverete più ghiaccio ma le giornate sono più lunghe.

Si arriva ovviamente in auto e dovrete parcheggiare ai piedi della diga dell’Alpe Gera (impostate questo nome sul navigatore). Si paga un parcheggio giornaliero di 6 euro ma se proprio non volete spenderli trovate qualche posto prima. La diga tra l’altro è una delle più grandi d’Italia con un altezza di 160 mt superata solo dai 255 mt della purtroppo famosa diga del Vajont protagonista dell’immane tragedia del  9 Ottobre 1963.

Il percorso

Salendo sulla diga dovrete prendere il sentiero a sinistra  tenendo il lago  alla vostra destra mentre camminate  e non il contrario.  E’ importante scegliere la  direzione giusta da prendere all’inizio. Questo perché? Il lato opposto  oltre ad  essere più panoramico, facendolo di pomeriggio quando il sole illuminerà la valle renderà il tutto più magico. Sarà il vostro gran finale fidatevi.

Camminando per 3 km costeggerete tutto il lago fino alla fine e dai 2100 mt  salirete  ai 2401 dell’Alpe Fellaria dove troverete il Rifugio Bignami. Passato il Rifugio troverete un gruppetto di case di pietra e forse un bel cagnone nero quasi sicuramente sonnacchioso. E’ Bruno il cane di Stefano l’unico abitante dell’alpeggio fino a fine estate.

Dopo l’Alpeggio inizia il Sentiero Glaciologico Luigi Marson. Subito dopo aver attraversato un ponticello di legno che attraversa  il torrente adiacente all’Alpe Fellaria  girate a destra  Ci sono 3 sentieri: A-B-C. Dovete prendere il C  ma comunque seguite comunque la traccia gpx che potete scaricare dal mio canale Telegram.   Questo percorso vi poterà in circa 1 h 30 al ghiacciaio. 

Camminerete per un breve tratto sotto una grande parete rocciosa  attraverserete altri 2 torrenti di cui il secondo a monte di una spettacolare cascata. Dopo questo ponticello dovrete un pò farvi largo tra le rocce  salendo leggermente di quota nell’ultimo km ma poi verrete ripagati da una vista unica di fronte alla maestosità del fronte ghiacciato che si tuffa nel lago e dagli stambecchi che solitamente lo frequentano

Il paesaggio lassù

Ebbene la prima cosa che farete è camminare lungo il lato del lago per avvicinarvi  al fronte ghiacciato irrimediabilmente attratti o curiosi di verificare se siete arrivati davvero in un posto del genere. Una volta passato lo stupore e  rallentato il battito cardiaco sedevi e godetevi il paesaggio privo di vegetazione. Non so quanto ci sono rimasto forse un ora e mezza. Essendo estate c’è anche la possibilità di assistere a qualche crollo della parete. Ma essenzialmente il bello è sedersi su una roccia, osservare e magari  mangiarsi un panozzo. A proposito vi assicuro che il formaggio di Stefano all’Alpe Fellaria è tanta roba e scusate se ogni tanto “scrivo come magno”. Io me ne sono portato a valle quasi 1 kg e mezzo per 14 euro.

come arrivare al ghiacciaio fellaria

Il ritorno

Non sarà facile staccarsi da questa vista ma prima o poi dovrete invertire la rotta e tornare indietro. Per il ritorno attenetevi allo stesso percorso fino al Rifugio Bignami.  Scendete poi dal sentiero che troverete dietro al rifugio che vi porterà in basso   fino ai piedi della cascata  dei Geroni per delle foto spettacolari  e per poi continuare salendo fino all’Alpe Gembrè. E li troverete Laika con il suo padrone  un po meno pigra e più coccolosa di Bruno.  Questo lato del lago alterna tratti pianeggianti a saliscendi.  Proseguendo poi costeggerete tutto il lago  passando anche sotto un’artiglio roccioso in un tratto quasi poetico e vedrete dei colori stupendi nelle giornate soleggiate.

Informazioni utili

Dove Dormire: per esplorare la zona (bassa Vatellina , Val Masino, Val di Mello ) io dormo a Civo  da Jerry  al “Pergul” un belga che si è trasferito qui 29 anni e che affitta 3 appartamenti ristrutturati (circa 50 euro) e un’appartamento condiviso con letti a castello (15 euro circa) .  A disposizione anche un parcheggio ,  un’autorimessa per le bici e con una bella vista panoramica dai terrazzamenti.  Civo si trova sulla “Costiera del Cech” sopra Morbegno. Chiamatelo : 3382340343

Altri percorsi in Lombardia: sul mio canale Youtube potete vedere tutti i miei percorsi in bici e di trekking nella playlist Gite in Lombardia”

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Al Pergul , rustico ma piacevole

La ciclabile della Val di Fassa e Val di Fiemme

La ciclabile della Val di Fassa: Il percorso e 5 escursioni da fare

Nella mente di un appassionato di bici una pista ciclabile la immagina proprio così. Con un manto perfetto che scorre di fianco ad un corso d’acqua in mezzo ai boschi. Effettivamente non si può chiedere di meglio.   La ciclabile dalla Val di Fassa  è perfetta anche per le famiglie. La prima volta che la affrontai nel 2013 avevo ancora la mia Jumpertrek che mi regalò mio padre nel 1992 ed ebbi la sensazione di essere in un mondo ideale. Se riguardo questa foto vedo un ciclista con un abbigliamento poco tecnico ma tanto felice.  

Ma la questa ciclabile va oltre il suo percorso. Come un albero che crescendo si dirama con i suoi rami lungo il suo tragitto è possibile fare diverse escursioni  

Ecco alcune bellissime escursioni che puoi fare sul percorso partendo da Canazei. Puoi scaricare tutte le tracce gpx dal mio canale Telegram

Il Percorso

La ciclabile della Val di Fassa e Fiemme si snoda per 48 km correndo tra saliscendi lungo il torrente Avisio da Canazei a Molina di Fiemme   perdendo via  via  sempre più  quota accompagnati dalla vista sui gruppi del Catinaccio,  del Latemar, Sassolungo e Sassopiatto.   . In estate  da Maggio a Ottobre è attivo un servizio bus di ritorno da Molina di Fiemme dove potete caricare le vostre bici. Quasi come una metro. Essendo una ciclopedonale vi raccomando di fare attenzione nei weekend a causa  di una maggiore presenza di famiglie a piedi.

Il primo tratto: da Canazei a Pozza di Fassa

La ciclabile della Val di Fassa parte da Canazei ai piedi del Pordoi e del Sella come un ideale prolungamento per gli appassionati di bici: esattamente da Alba di Canazei correndo alla destra dell’Avisio, il fiume che nasce dal ghiacciaio della Marmolada imboccherete  la strada forestale Cercenà dove trovate uno dei pochi  tratti  sterrati e  proseguendo poi attraverso piccoli borghi a partire dal Campitello di Fassa troverete lungo il percorso   diverse aeree attrezzate per bambini e per arrampicare. Paesi di montagna come  Mazzin e Fontanazzo si susseguono  per poi scendere fino a Pozza di Fassa tra i ponti di legno e l’accompagnamento  del rumore del torrente

Valle San Nicolò da Pozza di Fassa

La prima deviazione  sulla ciclabile  che vi propongo parte da Pozza di Fassa verso la Valle San Nicolò . (9 km). Arrivati alla rotonda del paese girate a sinistra e proseguite arrivando ai piedi degli impianti del Buffaure.  Da li comincia la salita che sale irregolare dove troverete poco oltre la meta una chiesetta con una fontanella per  rinfrescarvi..(7 km pendenza media 7.2%)  Arrivati in Valle San Nicolò finisce l’asfalto  e proseguite sul sentiero pianeggiante  (fattibile in gravel )circondati da una paesaggio magnifico che vi ripagherà a pieno titolo della fatica della salita. Qui troverete la Baita Ciampiè e la Baita le Cascate.  Potete tornare poi scendendo poi dalla Strada dei Rusci per ricongiungervi alla strada asfaltata

Secondo tratto: da Pozza di Fassa a Predazzo

Il tratto da Pozza a Moena è il mio preferito  in una saliscendi  fino al lago di Soraga  prima di entrare a a Moena “La Fata” delle Dolomiti dove si produce uno dei formaggi più “profumati ” d’Italia: il Puzone.  Attraversato il paese poi il percorso della ciclabile della Val di Fassa  diventa più regolare continuando a perdere lentamente quota. Dopo Moena trovate Malga Peniola il punto migliore a mio avviso per un pranzo lungo il percorso. 

Il Lago di Carezza e Malga Heinzen Alm da Vigo di Fassa

11 km  per gli amanti della bici da strada  da Vigo di Fassa passando dal Passo Nigra (1688 mt) per arrivare in uno dei laghi più belli delle Alpi nonostante le ferite inferte all’ambiente circostante dalla tempesta Vaia nell’autunno 2018 che provocò la caduta di milioni di alberi nel Triveneto . Il Lago di Carezza in Val d’Ega (1534 mt) è un lago sorgivo. Le sue acque provenienti da falde sotterranee sono  limpidissime e nelle giornate soleggiate i suoi riflessi esplodono in un arcobaleno di colori che raramente vedrete altrove.(la leggenda narra del mago Masarè  che vistosi rifiutato dalla ninfa del lago gettò tutti i gioielli nelle acque del lago) Proprio per proteggere questa  bellezza  è stato recintato e  potrete fare il percorso intorno al lago seguendo il sentiero . Essendo un lago sorgivo il periodo migliore per visitarlo è l’inizio dell’estate.  Per una sosta con i fiocchi (se avete dei dubbi guardate la foto con le mucche) Malga Heinzen Alm  soddisferà pienamente i vostri occhi e i vostri palati.

Da Moena al Rifugio Fuciade

16 Km: arrivati al Lago di Soraga seguite i cartelli per il Passo San Pellegrino (1918 mt). La salita è lunga  10 km ma il fondo stradale è perfetto (pendenza media 6,4 % max 14% ) Una volta arrivati al passo troverete l’omonimo lago sulla destra.  Voi dovete prendere il sentiero sulla sinistra all’altezza dell’hotel che trovate in cima al passo per arrivare al Rifugio Fuciade dopo 4 km di sterrato in mezzo all’omonima conca . Per i romantici questo rifugio offre anche un servizio trasporto in carrozza con Michele un simpatico cocchiere con una certa somiglianza a Zucchero Fornaciari. La carrozza è trainata da 4 stupendi cavalli  Noriker, un’antica razza equina  molto resistente che veniva impiegata dai Romani nelle loro campagne militari. 

La Foresta del Paneveggio da Predazzo

10 km (solo MTB) Fisicamente quella più dura. Arrivati al paesino di Predazzo  e dopo averlo attraversato  seguite la traccia  e svoltate  a destra e endete il  ponte sul torrente Travignolo . Passando dal lato destro comincia uno spettacolare percorso tra ponticelli, sentieri  e ripide salite in alcuni tratti  in mezzo agli abeti della  Foresta del Paneveggio che vi sovrasteranno . Estesa per 2700 ettari è la foresta dei violini;  la lenta crescita e l’esposizione al sole dona ad alcuni di questi  alberi una particolare risonanza. Da secoli i liutai di Cremona si riforniscono qui per costruire  i loro preziosi  violini. Faticherete ma godrete della gioia di questi giganti che vi daranno tanto ossigeno.  Ovviamente quello che è stato salita diventerà una divertente discesa con qualche tratto tecnico ma mai eccessivo

Val Venagia fino a Baita Segantini

Per chi ha gamba può proseguire oltre il Lago del Paneveggio dopo averlo costeggiato sulla destra si prosegue sempre circondato dalla foresta fino in Val Venegia dove la vista si farà più  ampia  ma non per questo meno spettacolare. Si pedala  sempre su sentiero battuto a tratti ghiaioso fino a Malga Venegiota un posto bellissima con il torrente Travignolo che scorre a fianco. Un posto  che amo particolare e dove provai per la prima volta le famose gomme grasse della Fatbike grazie al mio amico Mauro di Dreambikes . Oltre trovate una delle baite più spettacolari delle Dolomiti. Baita Segatini.

La Val di Fiemme

Passato Predazzo entrerete in Val di Fiemme. Seguendo sempre il corso dell’Avisio giungerete al Lago di Tesero e alla fine arriverete a Molina di Fiemme dove termina il percorso che scorre in certe parti sul tracciato della vecchia ferrovia.  Arrivati qui potrete anche fare il percorso in MTB della Vecia Ferrovia” in funzione fino agli anni 60  che fu costruita dai prigionieri di guerra russi sotto gli Austriaci (24 km). Un percorso suggestivo che attraversa vigneti , foreste di conifere e diversi punti panoramici che non vi lasceranno indifferenti.

Dove mangiare lungo il percorso

Esattamente a metà percorso con una piccola deviazione di 3 km  che vi ho segnato sulla traccia gpx  subito dopo Moena  Malga Peniola . Ai tempi in cui ho percorso questa stretta  stradina era circondata da alberi  . Purtroppo la tempesta Vaia ha lasciato il segno anche qui. Ma arrivati a Malga Peniola vi rifarete gli occhi con la sua chiesetta in mezzo al verde e  mangerete benissimo.

Malga Peniola

Dove Dormire

Low budget: Garni Miravalle a  Moena. Un piccolo Garni con una bella vista e colazioni abbodanti e squisite.

Premium: Agua Biencia a Pozza di Fassa.  8 camere  finemente arredate in legno, un ristorante dove si mangia molto bene. Una piscina idromassaggio interna, percorsi relax e idromassaggio esterno in estate ed una splendida terrazza dove godersi il panorama. Tutto questo è l’Agua Biencia. Insomma se volete fare bella figura con la persona che amate portatela qui.

Dove affittare le bici

Personalmente non ho mai affittato bici ma vi segnalo i più quotati.

Canazei:  Peak Sport Adventure

Pozza di Fassa: Fassa Rent

Moena: J Mountain

Come arrivare

Mezzi pubblici: Dalle stazioni di Trento, Bolzano, Ora è attivo un trasporto bus

Auto:

  • uscita Ora/Egna, S.S. 48 delle Dolomiti – Passo San Lugano – Val di Fiemme – Val di Fassa (distanza km 45). Dalla circonvallazione di Moena (zona artigianale) verso Canazei;
  • uscita Bolzano Nord, S.S. 241 Grande Strada delle Dolomiti – Passo Carezza – Vigo di Fassa (distanza km 40). Da Vigo verso nord in direzione di Canazei, verso sud in direzione di Soraga e Moena.

Altri accessi alla Val di Fassa:

  • dall’autostrada A27 (Venezia), uscita Belluno/Ponte nelle Alpi, S.S. 203 per Agordo e S.P. 346 del Passo San Pellegrino – Moena (Val di Fassa). Dalla circonvallazione di Moena verso Canazei;
  • dall’autostrada A27 (Venezia), uscita Belluno/Ponte nelle Alpi, S.S. 203 per Agordo/Alleghe/Rocca Pietore. S.P. 641 del Passo Fedaia – Canazei;
  • provenendo da Arabba, S.S. 48 del Passo Pordoi – Canazei;
  • dalla Val Gardena, S.S. 242 del Passo Sella – Canazei.